Oggi Sofia è una splendida bambina di 8 anni.
Va a scuola, studia e gioca con i suoi amici. E' una bambina attiva e serena.
Dieci mesi fa aveva la leucemia.
Ha iniziato il protocollo di terapia standard e dopo 12 giorni di cortisone ed una sola somministrazione di chemioterapia, della malattia non vi era già più traccia.
Ma proseguendo il trattamento per 3 settimane, la chemioterapia le ha procurato "effetti collaterali" talmente gravi, che la bimba è andata in pericolo di vita.
La gravità delle sue reazioni ai farmaci chemioterapici e' stata tale che i medici, spaventati da tanta tossicità, hanno sospeso immediatamente il protocollo.
Il protocollo attuale per la leucemia, prevede che il malato debba sottoporsi alla chemioterapia per 24 MESI allo scopo cautelativo di prevenire recidive, a prescindere da TUTTO.
Il Protocollo medico NON tiene in considerazione:
Va a scuola, studia e gioca con i suoi amici. E' una bambina attiva e serena.
Dieci mesi fa aveva la leucemia.
Ha iniziato il protocollo di terapia standard e dopo 12 giorni di cortisone ed una sola somministrazione di chemioterapia, della malattia non vi era già più traccia.
Ma proseguendo il trattamento per 3 settimane, la chemioterapia le ha procurato "effetti collaterali" talmente gravi, che la bimba è andata in pericolo di vita.
La gravità delle sue reazioni ai farmaci chemioterapici e' stata tale che i medici, spaventati da tanta tossicità, hanno sospeso immediatamente il protocollo.
Il protocollo attuale per la leucemia, prevede che il malato debba sottoporsi alla chemioterapia per 24 MESI allo scopo cautelativo di prevenire recidive, a prescindere da TUTTO.
Il Protocollo medico NON tiene in considerazione:
- le condizioni di dimostrata remissione totale della malattia
- l'estrema pericolosità e i tremendi effetti collaterali della chemioterapia, a fronte di dubbie probabilità di guarigione definitiva
- che per Sofia ora, vista la sua reazione ai farmaci, deve essere adottato un protocollo "su misura", diverso da quello Standard, meno testato e ancor meno efficace
- la possibilità di prevenire le recidive anche senza utilizzare necessariamente i farmaci chemioterapici.
I suoi genitori - sostenuti dal parere autorevole di molti medici - non vogliono far correre alla bambina rischi inutili.
Ma una sentenza del tribunale dei minori, tra pochi giorni potrebbe obbligare Sofia ad essere sottratta alla sua mamma ed al suo papà ed essere trascinata con la forza a completare il protocollo chemioterapico.
Ora Sofia sta benissimo. Stanno facendo prevenzione consigliati da medici specializzati. L'unica cosa di cui ha veramente bisogno ora è dimenticare tutto quello che ha subito.
Se i giudici dovessero attenersi al "protocollo standard", Sofia potrebbe contorcersi di nuovo in un letto d'ospedale per il dolore perché "il protocollo" prevede così, a prescindere da tutto il resto.
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Sono sconcertato.. Ma si può essere così ciechi e insensibili, ottusi direi? Un abbraccio di cuore ed un in bocca al lupo a Sofia ed ai suoi genitori.
RispondiEliminaIl vostro amore é prevalso sui protocolli.
RispondiEliminaAvete aperto le porte della conoscenza per guardare aldilà e cosi confrontarsi su questi parametri ciechi dell'ccanimento terapeutico.