15 aprile 2016

...dove eravamo rimasti?


Dopo 10 mesi passati tra ospedale, visite mediche extra anche in altre regioni, controlli da parte degli assistenti sociali e 5 incontri in tribunale, dopo aver richiesto l'intervento di una commissione bioetica Toscana di fatto inesistente, dopo aver coinvolto un "difensore civico" e dopo aver sollevato una serie di quesiti scomodi, i nostri medici hanno fatto un passo indietro.

Hanno giustificato il loro comportamento dicendo che la fiducia era ormai venuta a mancare e che più passava il tempo e più non avrebbero saputo come trattare Sofia e che garanzie dare. L'intera sanità Toscana ci voleva scaricare consigliandoci di andare in un'altra regione pur tenendosi a disposizione per eventuali controlli. 
Il giudice ha poi riconvocato i medici che hanno così proposto di consultarsi per decidere il da farsi con gli stessi esperti con cui si erano sentiti per la sospensione della terapia a Sofia. 

Alla fine ognuno dei medici interpellati ha fatto una sua relazione sul caso decidendo che, visto il tempo trascorso e la nostra ferrea volontà a non voler proseguire con la terapia, avrebbero avvallato la nostra richiesta: non procedere se non strettamente necessario.

Sono ormai 15 mesi che la bimba non fa più chemioterapia e altrettanti che abbiamo cambiato il nostro stile di vita; effettuiamo controlli ematici mensili e Sofia sta benissimo.

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